giovedì 26 giugno 2014

Il lato oscuro della presentazione

Chiunque abbia scritto un libro, sia con una piccola casa editrice, sia con una affermata, persino auto-pubblicandosi, si troverà prima o poi a dover presentare il proprio lavoro, se non addirittura a organizzare da solo (o con il supporto di altri) la presentazione del proprio libro. Non tutte le ciambelle riescono col buco, però, perdonate la frase banale... Ed è bene che si sappia che capita almeno una volta (non importa quanto sia noto l'autore, con quale casa editrice abbia pubblicato, quanto sia superfantastico il suo libro) di ritrovarsi davanti delle sedie vuote.
Ebbene, che fare?
Ho trovato interessante l'articolo (postato su Parole a colori) della collega Tiziana Iaccarino che qui vi propongo.


"Oggi parleremo di un argomento spinosissimo che, a molte persone, non piace trattare.Qualcosa che, di solito, si fa fatica ad accettare, che non si vuole ammettere sia successo a noi, che non ci va di raccontare ad altri.Cosa sarà mai questo tabù e perché tanto riserbo a riguardo? Forse per la vergogna che si prova, per l’umiliazione, per l’imbarazzo, per lo sconcerto, per la delusione. E ancora, per il fallimento che rappresenta, per la paura del facile (e spesso stupido) giudizio altrui, per l’opinione dei colleghi e magari per l’ironia dei più.Ma arriviamo al dunque: come gestire una presentazione letteraria quando la sala ècompletamente vuota - o se non proprio vuota, scarsamente gremita (avete presente iquattro gatti di cui spesso si parla)Come gestire, insomma, il fallimento?Ci sono autori che non lo fanno sapere, magari per pudore o per tutti i timori sopra elencati.Poi ce ne sono altri che lo dicono senza problemi e altri ancora che cercano di minimizzare.Ora, premesso che la sala vuota per la presentazione di un libro non può non essere vissuta dall’autore e dagli addetti ai lavori come una sconfitta, vanno considerati degli aspetti importanti del fallimento. Invece di piangersi addosso più del dovuto, bisogna chiedersi perché la debacle si siverificataDal momento che giornate no e presentazioni fallite possono capitare a chiunque, non si deve cedere alla tentazione di generalizzare e puntare il dito contro una persona o una situazione. Serve obiettività e lucidità di analisi. Perché i motivi per cui le cose non sono andate possono essere davvero tanti, tra cui certamente i seguenti:

1. Mancata promozione off line - In sintesi, non si è pubblicizzato a dovere l’evento attraverso volantini poster, inviti a persone conosciute, sconosciute, parenti, amici, vicini di casa, colleghi di lavoro e via dicendo;

2Mancata promozione on line – Non smetteremo mai di ripeterlo: appoggiarsi anche al web e ai Social, quando si tratta di comunicare un evento, è fondamentale. Se la presentazione non è riuscita forse non avete dedicato abbastanza energia a questa parte;"
Per continuare la lettura dell'articolo di Tiziana Iaccarino CLIKKA QUI! 

mercoledì 11 giugno 2014

1. INCIPIT: Chi ben comincia...

L'inizio del vostro racconto (o, per i più temerari, romanzo)  è sempre molto importante. Se deciderete che quello che avete scritto vale la pena che sia letto, e se sceglierete di proporvi a una casa editrice, dovete sapere che l'incipit ha un peso non indifferente. Anzi, forse è tutto!



Quando un editor si ritrova a iniziare la lettura di un manoscritto, è proprio l'incipit che lo invoglierà a continuare o meno... Le prime 30 pagine sono il massimo che generalmente un editor legge; se non l'avete convinto, il vostro manoscritto verrà cestinato insieme a tanti altri...

Navigando, ho trovato in rete dei consigli molto interessanti, forniti proprio da chi di mestiere fa l'editor. Qui sotto un assaggio e il rimando al sito di IOSCRITTORE. 
Vi invito a leggerli... 


L’incipit, ovvero il primo appuntamento

 di Charlotte

Sappiamo quanto i primi appuntamenti possano essere stressanti e pieni di punti interrogativi. Quante volte vi è capitato… Come mi vesto? Di che cosa parlo? Mi vorrà rivedere se gli parlo di questo argomento? Anche con l’incipit di un libro è così: quante domande e quanti dubbi! Ma niente panico.